Siamo quotidianamente protagonisti di scelte politiche e di consumo che ormai possono essere ricondotte ad una globalizzazione in continua espansione e diffusione. A partire da ideali e stili politici che ormai si mescolano sul panorama internazionale, anche le scelte economiche effettuate, sia a livello istituzionale che a livello privato, sono sempre più inserite in un ambito globale grazie all’utilizzo e alla diffusione sempre più radicata di mezzi di comunicazione che avvicinano ed uniscono ogni parte del pianeta.
Come sempre, ogni cambiamento delle nostre vite, che abbia più o meno un’importanza rilevante, presenta sia aspetti positivi che negativi, portandoci a riflettere e a sviluppare ideali ben precisi secondo la propria etica.
Chissà se Aldo Capitini, filosofo, politico, poeta ed educatore italiano che incentrò la sua vita su ideali antifascisti e non violenti e che professò una religione laica ed il rispetto del potere per tutti, approverebbe il risvolto preso dalla globalizzazione e la sparizione di confini e barriere ideali fra popoli e continenti.
Il Potere di Tutti pubblicazione postuma del 1969, è una raccolta di testi che comprendono l’opera incompiuta Omnicrazia, le Lettere di religione e alcuni articoli tratti dall’omonimo mensile diretto da Capitini (Il Potere di tutti) nella quale vengono perfettamente riassunti e collegati gli ideali di omnicrazia, nonviolenza e realtà di tutti. In questo libro, riconosciamo più che mai il pensiero di Capitini che professava e auspicava un controllo dal basso per quanto riguarda il Potere, rendendolo appunto di tutti.
Si teorizza quindi la possibilità di influenzare personalmente e positivamente l’economia e la distribuzione del reddito, le fabbriche, l’agricoltura, le città e i villaggi e via discorrendo per quanto riguarda tutti gli ambiti che l’essere umano si trova a toccare più o meno ampiamente durante il corso della propria vita.
Principio riconducibile in qualche modo e seppur alla lontana, alla globalizzazione stessa, rende l’individuo protagonista attivo della propria vita, contrapponendo alle decisioni di potere istituzionali, un’opposizione nonviolenta generata dalla volontà di essere artefici della propria esistenza. Ad oggi, quando la globalizzazione economica e politica, avrebbe dovuto rappresentare l’espressione di libertà di ogni individuo, non pensiamo che Capitini possa essere soddisfatto della strada intrapresa dal genere umano.
La globalizzazione ha oggi infatti raggiunto livelli che forse hanno anche sfociato in un estremo esagerato della possibilità di ogni persona di reperire informazioni, acquistare prodotti e comunicare con il resto del mondo. Fare la scelta giusta non sempre è facile e in un’era dove tutto è disponibile in ogni momento, in ogni luogo e che possa soddisfare qualsiasi esigenza, la cosa potrebbe sfuggire di mano.
Nel piccolo di ognuno di noi però, al di la di decisioni e normative che vengono dall’alto delle decisioni istituzionali, possiamo fare la differenza per quanto riguarda il corretto utilizzo della globalizzazione.
Sfruttata in occasioni che la rendano effettivamente efficace come nella ricerca di prodotti di largo consumo che, senza l’avvento della globalizzazione sarebbero rimasti ad una tecnologia decisamente inferiore e sarebbero stati protagonisti di evoluzioni decisamente più lunghe, può aiutare ad effettuare una scelta consapevole ma comoda allo stesso tempo. Un esempio, seppur molto semplice, potrebbero essere i baby monitor che grazie alle nuove tecnologie e alla grande presenza di dispositivi sui siti web hanno visto una discesa consistente anche su dispositivi completi e all’avanguardia.
In un’epoca in cui ormai abbiamo tutto a portata di mano, o di click, l’importante è si, sfruttare ciò che di positivo ha portato la comunicazione e l’economia su scala mondiale, ma anche non dimenticare il valore e l’importanza di tutto ciò che è locale. Come spesso accade la verità sta nel mezzo, e quindi la cosa più salutare possibile potrebbe essere quella di trovare un giusto compromesso fra valorizzazione locale e freschezza della novità internazionali. Avete mai sentito parlare di glocalizzazione?
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